venerdì 25 febbraio 2011

Il mio viaggio con Franzen

"Ogni anno migliaia di uccelli migratori che transitano nel bacino del Mediterraneo vengono uccisi da cacciatori e bracconieri. In Italia, a Cipro e a Malta si consuma una carneficina che sta svuotando i cieli europei." L'anticipazione nel sommario del numero di Internazionale  di questa settimana fa riferimento al reportage Cieli silenziosi di Jonathan Franzen, ovvero alla traduzione (mia) dell'articolo Emptying the Skies, pubblicato nel luglio 2010 sul New Yorker (http://www.newyorker.com/reporting/2010/07/26/100726fa_fact_franzen). (Internazionale ha deciso brillantemente di intitolare il reportage Cieli silenziosi, un richiamo alla Primavera silenziosa di Rachel Carson che Franzen apprezzerebbe senz'altro.)

L'articolo di Franzen, accanito (ed erudito) birdwatcher, è il frutto di un viaggio compiuto l'anno scorso in Italia, a Cipro e a Malta per documentare la piaga del bracconaggio, molto diffusa in tali paesi. Io stessa gli ho fatto da interprete per una parte della tappa italiana, due settimane in cui ho viaggiato insieme a lui e l'ho aiutato con le interviste. Durante quel viaggio (oltre a venire ulteriormente contagiata dalla passione ornitologica di Franzen, approfondendo un contagio già cominciato quando tradussi il suo saggio Il mio problema ornitologico) ho incontrato persone meravigliose che lottano instancabilmente contro la caccia illegale, buona parte delle quali sono citate nell'articolo: le guardie del WWF in provincia di Salerno, i bracconieri pentiti come Sergio e i cacciatori responsabili come Massimo, e poi una grande donna dal grande cuore: Anna Giordano, la storica attivista che da anni, con il suo coraggio e la sua tenacia, rappresenta l'anima della lotta contro il bracconaggio sullo stretto di Messina.

Una guardia forestale, Anna Giordano e Jonathan Franzen 
nelle rovine di un bunker di bracconieri sulle montagne sopra Messina (foto mia)







Ecco cosa scrive Franzen di Anna Giordano, dall'articolo di Internazionale: "Dal 1981, quando aveva quindici anni, Giordano tiene d’occhio i bunker di cemento da cui i rapaci venivano abbattuti a migliaia mentre sorvolavano a bassa quota le montagne sopra Messina. A differenza dei calabresi, che il falco pecchiaiolo lo mangiavano, i siciliani lo uccidevano esclusivamente per rispettare la tradizione, per fare a gara tra loro e per portare a casa un trofeo. Alcuni sparavano a qualunque cosa volasse, altri si limitavano al falco pecchiaiolo (che veniva chiamato 'l’Uccello'), a meno che non avvistassero un’autentica rarità come l’aquila reale. Giordano correva dai bunker al telefono pubblico più vicino, da dove chiamava la guardia forestale, e poi di nuovo ai bunker. Le hanno danneggiato più volte la macchina, l’hanno minacciata e insultata, ma nessuno le ha mai fatto del male, probabilmente perché era una giovane donna (la parola italiana per 'uccello', un comune sinonimo di 'pene', ha spesso generato battute volgari su di lei, ma un poster che ho visto sulla parete del suo ufficio capovolgeva la battuta: 'La tua virilità? Un uccello morto'). Con successo sempre maggiore, soprattutto dopo l’arrivo dei telefoni cellulari, Giordano ha costretto la guardia forestale a usare la mano pesante con i bracconieri, e la sua fama crescente ha attirato l’attenzione dei mezzi d’informazione e le ha portato legioni di volontari. Negli ultimi anni, le sue squadre hanno denunciato meno di una decina di spari per stagione."
(Traduzione della sottoscritta)
Potete leggere l'intero articolo qui: http://www.internazionale.it/?p=31608






8 commenti:

  1. Che bella l'idea di accostarlo a Silent Spring!
    Complimenti per la traduzione Silvia!

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  2. Grande lavoro! leggerò l'articolo.
    e che bella foto!
    sarebbe stato bello farne un un film!
    brava Silvia
    Igor

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  3. @Francesco: Grazie! Un giorno o l'altro ci incontreremo per confrontare le esperienze.

    @Igor: ci vorrebbe un film su Anna Giordano, che è davvero una persona eccezionale!

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  4. Grande donna, questa Giordano! E io prima di questo post, neppure sapevo chi fosse, eppure ha fatto e sta facendo tanto...

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  5. E' molto nota nel mondo degli ambientalisti, però anch'io, ornitofila dilettante, l'ho conosciuta solo quando ho accompagnato Franzen per questo articolo. Anna si batte anche contro la costruzione del ponte sullo Stretto e gli abusi edilizi nel messinese, e per questo ha ricevuto svariati avvertimenti e minacce. Stanno cercando di convincerla a scrivere un libro sulla sua esperienza, ma lei dice che al suo posto chiunque avrebbe fatto le stesse cose... e allora chissà come mai le ha fatte solo lei!

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  6. Articolo davvero interessante, cavoli non sapevo che ci fosse ancora così tanto bracconaggio e soprattutto che in certi posti tipo Cipro cacciare gli uccelli fosse quasi legale :(

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    1. Sì, pare che il peggiore di tutti sia Malta. Una specie di buco nero dove scompaiono tutti gli uccelli che hanno la sventura di volarci sopra.

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    2. Si ho letto nell'articolo infatti, che tristezza :( l'argomento è praticamente sconosciuto nei media tradizionali

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