giovedì 29 novembre 2012

Pacifisti americani (nel 2003)/2

ECCO il secondo e ultimo articolo di quelli che pubblicai su Carmilla on line nel 2003 (il primo è QUI). Lo stile è sempre più naif, però compare un personaggio mitico, Jun San, "la donna che cammina lontano".  Dopo il primo incontro di cui parlo nell'articolo, la ritrovai qualche mese più tardi, quando venni invitata a tornare. Jun San allora mi chiese se volessi guidare un tratto della sua marcia per la pace: spesso invitava gli ospiti a farlo. E così mi ritrovai a marciare con la bandiera della pace in testa a un gruppo di una trentina di persone, per qualche chilometro. Prima di partire mi spiegarono che dovevo stare attenta a non camminare troppo veloce, per non lasciare indietro gli altri, né troppo adagio, per evitare che mi venissero addosso. Insomma, forse non fu facilissimo, ma in quei momenti ero al settimo cielo, e sapevo che ne sarei stata orgogliosa per sempre. Eppure non scattai neanche una foto. Non della marcia, almeno. Però questa sono io con Jun San.

15 commenti:

  1. quelle cose che fanno bene al cuore, che restano nel cuore sempre e per sempre

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  2. Che bella esperienza, Silvia! Una persona singolare, la tua Jun San. Questa coerenza nel portare avanti un messaggio per decenni è ammirabile. Perchè nella vita la maggior parte delle persone cambia, si adatta, cede a vari compromessi.

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    1. Be', se fai una scelta come la sua devi essere molto motivata!

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  3. Che donna straordinaria. Trasmette pace anche solo per come la descrivi :)

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  4. Su un biglietto d'auguri, che mi è stato dato tempo fa, c'era scritto: "Le cose migliori della vita sono le persone che ami, i luoghi che hai visto e i ricordi che hai lasciato lungo il tuo cammino". Che momento prezioso dev'essere stato l'incontro con una donna fantastica come Jun San. Come fai poi a non portati appresso un po' di 'naiveté'? Nei miei momenti più idealisti mi ripeto che l'utopia non è un luogo che non esiste, ma semplicemente un luogo che non è stato ancora trovato. Forse lo faccio per non sprofondare nel cinismo. E sposo la citazione di Calvino parola per parola. "Non in nostro nome" è una lettura davvero da consigliare (è anche il libro che sono riuscita a farmi autografare da Zinn ma, assalita da un'ondata di timore reverenziale, non mi ci sono fatta mettere nemmeno la dedica...), insieme a "Lettere contro la guerra" di Tiziano Terzani, un uomo che avrei tanto desiderato incontrare di persona, e non solo attraverso le sue parole. Grazie per questa iniezione di pacifismo; con tutte le notizie che arrivano dal Medio Oriente, ci voleva.

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    1. E per fortuna che ho scritto quegli articoli e scattato quelle foto, perché altrimenti con la mia non-memoria chissà cosa mi sarebbe rimasto, adesso.

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  5. che fortuna che hai avuto a conoscerla, questa donna sì che è una celebrità. e dopo averla incontrata non puoi non portarti qualcosa dentro.

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    1. Sì, sono stata proprio fortunata :-)

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    2. Che esperienza forte! Certi incontri ci fanno sentire più ricchi!

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  6. Silvia, più leggo di te, degli incontri che hai fatto e di quello che ti hanno dato, più esci dal" cyberspazio" per diventare una persona vera e amica.

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    1. Mi fa molto piacere, soprattutto perché il sentimento è reciproco :-)

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  7. Bellissima immagine a specchio di una bellissima storia.

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