martedì 27 gennaio 2015

Un pomeriggio con le otarie

Ho fatto un giretto fino all'oceano...


... per fotografare le otarie e sono tornata a casa con circa quindicimila foto. Ne ho scelte faticosamente quattordici e ora ve le propongo. Prima di tutto la mia preferita


E poi le altre, in ordine sparso













martedì 20 gennaio 2015

Prove di zoom

Stremata da un mostruoso, interminabile jet-lag che per i primi dieci giorni mi ha fatto svegliare alle 6 e ora ha deciso di farmi addormentare alle 6, riesco solo a mostrarvi qualcuna delle foto che ho scattato con il fantastico zoom nei miei risicatissimi ritagli di tempo.

Primo uccello!

In inverno non c'è mai la nebbia

Chinatown, pesci alla finestra

Comignoli danzanti

Case dorate al tramonto

Volpe al tramonto

mercoledì 14 gennaio 2015

Viva lo zoom!

Dopo che ho buttato là un'osservazione casuale di quelle che ogni tanto funzionano, Mr. K mi ha regalato una macchina fotografica fichissima con zoom ottico 48x. Lo scopo è quello di andarmene a zonzo a fotografare uccelletti, ma siccome in questo periodo sono un tantino impegnata (una traduzione in corso, un'altra importantisssssima che aspetta, la revisione di una traduzione precedente da rivedere, le lezioni a scuola, e poi magari anche i miei racconti da scrivere), per ora dovrò accontentarmi di scattare foto dalla finestra. La prima che ho scattato, completamente a caso, è questa:


Non mi ero mica accorta che quella casa, lontanissima, avesse dei camini così assurdi. Così ora scatterò foto a caso a tutti i palazzi qui intorno, magari scoprirò un delitto come in La finestra sul cortile.

Per dare un'idea di quanto è potente lo zoom, a occhio nudo la casa si vede più o meno così (carino il palazzone a sinistra, eh? Lo metterei nella categoria Shoot the architect):



domenica 11 gennaio 2015

L'ennesimo viaggio di Fantozzi

Welcome to California
Venerdì mattina avevo la sveglia alle 5. Una delle cose che mi fanno più orrore nella vita è svegliarmi così presto. Soffro fisicamente e moralmente, mi deprimo, vedo tutto nero, il mio corpo mi lancia segnali d'allarme, vorrei picchiare tutti e contemporaneamente tagliarmi le vene. Di solito mi sforzo di evitarlo, ma questa volta avevo trovato solo un orrendo volo da Malpensa alle 10.10 con cambio a New York, la combinazione peggiore che si possa immaginare, perché a New York tocca ritirare la valigia e rifare la dogana, per cui si perde tantissimo tempo e se il primo aereo è in ritardo si rischia di perdere il secondo.

Nella notte fra giovedì e venerdì ho fatto un sogno. Qualcuno mi diceva che l'aereo era stato spostato e non dovevo più alzarmi alle 5. Era un sogno bellissimo, una sensazione carezzevole, un dolce sollievo da tutte le mie pene. E così mi sono girata e ho spento la sveglia. Quando, per qualche miracolosa ragione, ho aperto gli occhi, ho visto che erano le 6. Il taxi sarebbe arrivato alle 6.30. Almeno non mi sono neanche accorta di avere sonno.

Gennaio, che bello nuotare nella baia
Il resto del viaggio non è andato meglio. Il primo aereo naturalmente era in ritardo, non alla partenza, ma perché nell'aria c'erano talmente tante turbolenze che non so che giro abbia fatto. Mentre ballonzolavamo sopra New York in attesa di atterrare sono diventata verde e ho cercato affannosamente il leggendario sacchetto del vomito. Sono riuscita a non usarlo, ma sono stata da schifo. Provate a immaginare di stare malissimo e non potervi muovere, non poter correre in bagno, dover stare bloccate su uno scomodissimo sedile mentre tutti intorno a voi ascoltano la vostra iperventilazione e i vostri lamenti da moribonda. 
La mia valigia è emersa per ultima dal nastro trasportatore dell'aeroporto newyorkese, ma per fortuna - almeno questo - anche il secondo volo era in ritardo, così sono riuscita a non perderlo. Totale ore di volo: 9.45 Malpensa-Newark + 6 e qualcosa Newark-San Francisco. Totale mie ore di veglia continuate: 27. 

Qualcos'altro? Ah, sì. Ho fatto il viaggio con due computer, uno nuovo e uno vecchio, per avere un computer di riserva da tenere a SF. Appena arrivata a SF, il computer nuovo ha smesso di funzionare.
Aggiornamento: dopo la consultazione con il tecnico, si delinea come molto probabile la constatazione della morte del nuovo computer per difetto interno che ha aspettato a manifestarsi solo mezza giornata dopo il mio arrivo. Si prospetta un nuovo duplice viaggio con doppio computer per riportare in Italia il merdoso catorcio in garanzia e riportarlo di nuovo indietro una volta sistemato.

(Le foto, che ovviamente non c'entrano un tubo, sono state scattate durante la  passeggiata che ho fatto il mattino dopo per tentare di svegliarmi dal coma.)

Cadillac


giovedì 8 gennaio 2015

Ciao lago

Qualche giorno fa ho fatto una bellissima passeggiata, il Sentiero del Sole, così ho salutato il lago prima di partire. 
Ieri il progetto del libro è stato approvato. Vado, lo scrivo e torno. Ci sentiamo da San Francisco.