martedì 20 febbraio 2018

Il cervello dell'insonne

La Mamma ha letto il mio blog e dice che parlo solo delle mie malattie.
Comunque ora va meglio, l'agopuntura sta funzionando ancora una volta. Non vi tedierò con il racconto della mia insonnia, né con quello delle partite a bowling al piano di sopra che l'hanno aggravata.
Però ecco un piccolo esempio di cosa succede al cervello dell'insonne.

La settimana scorsa ho preso un taxi per andare dall'ambulatorio del medico alle meravigliose terme giapponesi dove avevo prenotato un massaggio. Dico all'autista "seventeen fifty Geary". Lui ripete il numero, io dico ok. L'autista parte, e poco dopo alla mia sinistra vedo passare il Golden Gate Park. Che strano, penso. Ci metto ancora qualche minuto per cominciare a sospettare che stiamo andando nella direzione sbagliata. Dico all'autista "stiamo andando a Japantown, vero?" E lui: "ma non deve andare a seventy-fifty Geary?". "No" gli rispondo, "seventeen fifty". "Ma io gliel'avevo anche ripetuto". E c'ha ragione, penso. Il tassista azzera il tassametro e riparte nell'altra direzione. Arrivati finalmente al Kabuki penso che voglio dargli una bella mancia. Il 30% invece del solito 15 (che poi io di solito do comunque il 20). La corsa costa 10$. Gliene do 20 e gli chiedo un resto di 7. Lui mi restituisce la banconota e dice: "Questi sono 50". Oh cazzo. "Eh", gli dico, è vero che volevo lasciarle una bella mancia, però..." E lui risponde: "Infatti ho pensato, non sarà mica così generosa".
Aiuto.